Ddl Lorenzin in Senato, De Biasi: a un metro dal traguardo

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21.12.2017
Fonte articolo www.farmacista33.it

All'esame finale della Manovra, iniziato oggi in Aula alla Camera prima del suo passaggio definitivo al Senato, mancano, tra gli altri, due emendamenti, uno che avrebbe allineato l'Italia all'Europa per l'applicazione della normativa sulla "Tracciatura dei medicinali" l'altro che avrebbe stabilito la cadenza annuale del delisting, anziché periodica come lo è ora. A segnalare con disappunto queste scelte sono, rispettivamente Farmindustria e Assogenerici in un comunicato congiunto e la Federazione nazionale delle parafarmacie (Fnpi). Dal canto loro, Farmindustria e Assogenerici «esprimono forte rammarico per il ritiro dell'emendamento alla legge di Bilancio che aveva come unico obiettivo quello di allineare, sin dall'inizio, il nostro Paese all'applicazione della normativa europea sulla "Tracciatura dei medicinali". 


Una scelta che non avrebbe comportato oneri di alcun tipo per la finanza pubblica ma che avrebbe invece consentito all'intero comparto farmaceutico nazionale di non subire penalizzazioni anche in termini di capacità competitiva in ambito europeo. A breve infatti le imprese che operano e investono nel nostro paese si troveranno sottoposte al doppio regime di tracciatura del farmaco: quello nazionale del Bollino, attualmente in vigore, e quello europeo di recente approvazione. Con un onere addizionale a carico delle imprese operanti in Italia valutabile intorno ai 70 milioni di euro. Doppi costi e doppia burocrazia per imprese che tra l'altro hanno un export di oltre il 70%. L'industria farmaceutica chiede una rapida soluzione per evitare il rischio di delocalizzare la propria produzione, oggi al secondo posto in Europa di poco dietro la Germania». Delusione sul fronte delle parafarmacie per la bocciatura dell'emendamento proposto dall'on. Galgano come spiega Davide Gullotta, presidente Fnpi in una nota: «L'emendamento si limitava a stabilire l'annualità di un delisting già previsto per legge. Nella legge attualmente in vigore, il delisting dovrebbe essere effettuato "periodicamente" ma, in realtà, da alcuni anni non si dà attuazione alla normativa omettendone il compimento». E aggiunge: «Il Pd, anche di fronte ad un emendamento nei fatti innocuo, ha deciso di votare contro, nonostante un parere favorevole del Governo. Lo stesso Ministro Calenda ha ammesso che Bersani, ai suoi tempi, era riuscito a fare di più nell'ottica della Concorrenza e della liberalizzazione del Mercato. La vera "anomalia italiana", dunque, non è l'istituzione della parafarmacia, bensì, la particolarità di un partito politico che, in modo immotivato, mostra un'ostilità nei confronti di una realtà professionale che dà lavoro ad oltre 10.000 persone, a costo zero per lo Stato».
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